Progetti e novità

Sportello antiviolenza presso il consultorio di Borgomanero

Chiara Zanetta e Valentina Bonomi.

Un nuovo sportello offrirà alle donne del territorio i servizi del Centro Antiviolenza Area Nord Novarese.

A seguito degli accordi tra ASL Novara e Irene SC Impresa Sociale, titolare del centro antiviolenza, le operatrici antiviolenza sono ora presenti anche nelle stanze del Consultorio di Borgomanero.

“Era da molto che immaginavamo, insieme alle operatrici del consultorio, di aprire uno sportello all’interno dei locali dell’ospedale” spiega Chiara Zanetta, coordinatrice del centro –Si tratta di uno spazio protetto all’interno di un luogo già di per sé ritenuto riservato e sicuro dalla donne. Sarà possibile per noi incontrare le donne che per diversi motivi preferiscono non riferirsi direttamente alla nostra sede principale, ma sarà anche occasione di intercettare precocemente persone bisognose di aiuto, anche su segnalazione del personale sanitario-.

Si immaginano poi percorsi di formazione, informazione e consulenza, scambio tra le operatrici del Centro e dell’ospedale, al fine di consolidare la rete che lavora in tutela della donna sul territorio.

Lo sportello, aperto tutti i giovedì dalle 10 alle 12, in viale Zoppis 6, si affianca agli sportelli di Arona, Marano Ticino, Ciss Borgomanero e San Maurizio d’Opaglio. La sede del Centro Antiviolenza Area Nord Novarese è invece nella Torretta confiscata alla mafia in via Arona 12 a Borgomanero.

Il dott. Claudio Didino, Direttore della Struttura Complessa Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza dell’Ospedale di Borgomanero dell’Asl Novara dichiara: –Sono felice che finalmente si sia riusciti ad aprire una finestra di ascolto anche nei  locali dell’Asl Novara, testimonianza concreta della strettissima collaborazione fra operatori sanitari e  Centro antiviolenza.

Da anni ormai Pronto Soccorso e Centro Antiviolenza uniscono le loro forze e il loro impegno a contrasto dell’odioso e purtroppo frequente fenomeno della violenza di genere, perpetrato nelle modalità più disparate e spesso subdole (violenza fisica, psicologica, economica, sessuale) prosegue Didino – Nel nostro territorio si è creata una rete virtuosa e solida di sostegno: le donne devono sapere che chiamando il 1522, recandosi in Pronto Soccorso o presso gli sportelli del CAV, avranno aiuto, accoglienza, protezione e potranno, se vorranno, iniziare un percorso di affrancamento dal maltrattante, difficile, ma necessario.

Anche il ruolo del Consultorio materno-infantile è cruciale e non è un caso che proprio nei locali di tale servizio è stato aperto lo sportello: dati ISTAT segnalano che la violenza sulla donna non si interrompe neppure in gravidanza, con drammatiche conseguenze per la mamma e il nascituro. Quale luogo migliore, quindi, per intercettare anche in questo ambito fragilità, sofferenza e disagio da sostenere e aiutare? 

Grazie infine alla Direzione dell’Asl Novara che con lungimiranza e solidale attenzione ha favorito questa iniziativa-.