Fino a pochi giorni fa il centro antiviolenza si è fatto conoscere e riconoscere attraverso le locandine e cartoline “con l’ombra nera”: un uomo scuro che sovrasta una ragazza e lo slogan “non è questo l’amore”. Abbiamo deciso di cambiare, in concomitanza con un altro grande passaggio: la nuova sede del Centro è ora nella torretta confiscata alla mafia.
Due notizie quindi: nuova sede e nuova locandina.
La sede, inaugurata il 22 marzo 2024 alla presenza delle autorità cittadine e provinciali, è quella della torretta confiscata alla mafia di via Arona 12, a Borgomanero. L’edificio è intitolato a Emanuela Loi, poliziotta della scorta di Borsellino, uccisa nella strage di via D’Amelio: fra le prime poliziotte adibite in Italia al servizio scorta, fu la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio.
La nuova promozione del centro antiviolenza raffigura una donna schiacciata da un grosso rospo, con un invito a contattarci per trovare un supporto per cambiare vita. E’ una campagna che si fa portavoce di un disagio, ma anche un grido di speranza e uno stimolo ad agire per tutte le donne che sono vittime di violenza e incastrate nell’illusione che il rospo possa trasformarsi, grazie al loro sacrificio, in un principe. Le nostre campagne promozionali sono pensate e disegnate da Illustracarte.
Ci piace fare questo collegamento, visto che siamo in un edificio confiscato alla mafia, riprendendo Michela Murgia: nascere maschi in un sistema patriarcale e maschilista è un po’ come essere figli maschi di un boss mafioso. Non sai nemmeno cosa sia la mafia, ma da quel momento tutto quello che mangerai, berrai, vestirai verrà dall’attività mafiosa”. E ancora: “l’unica risposta onesta alla mafia è combattere la mafia” “non lasciarla lavorare senza immischiarsi. Come nel maschilismo, si nasce già immischiati. Tutti e tutte senza distinzione.